Al Tatà, quartiere tamburi, il meglio del teatro contemporaneo italiano
Un progetto di teatro più che un cartellone di spettacoli. Torna Periferie, alla decima edizione. Promosso dal Crest, con il supporto della Regione Puglia, quest’anno ha per filo conduttore una domanda sull’Italia: “una Repubblica fondata su?”. Al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, di sabato sera il Crest mette in scena sei spettacoli diversi, sei modi di raccontare il nostro Paese e i nostri non-eroi di ieri e di oggi. (Info e prenotazioni 099.4725780 – 366.3473430). Ed ognuno avrà un suo “spettatore particolare”, un amico, un giornalista, un musicista, un attore, un testimone, infine, disposto a dire la verità – la sua verità – su ciò che ha visto, disposto ad aprire l’incontro e il confronto con la Compagnia.
Apre, il 25 gennaio, Elvira Frosini e Daniele Timpano con “Acqua di colonia”. Uno spettacolo che affronta il rimosso del colonialismo italiano. Il fuoco del lavoro è tutto sull’oggi e su un altro rimosso, il nostro razzismo; sul nostro disagio nell’affrontare le migrazioni e trovare forme di convivenza. Un falò di cortocircuiti, di risate e sensi di colpa.
Sul palco, l’8 febbraio, la Banda Osiris con “Banda 4.0”. Uno show pirotecnico e poetico per celebrare i quarant’anni di teatro sempre fedeli alla loro linea deviante e unica nel panorama musicale italiano. Un richiamo alla figura dei clown musicali, una meteora che si avvicina alla loro figura perfetta e strampalata.
Il 22 febbraio, torna a Taranto Babilonia Teatri con “Made in Italy” di e con Valeria Raimondi ed Enrico Castellani. Vincitore dei premi Scenario 2007 e Vertigine 2010, lo spettacolo non racconta una storia. Affronta in modo ironico, caustico e dissacrante le contraddizioni del nostro tempo.
In scena, il 29 febbraio, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi con “De revolutionibus”, tratto dalle due operette di Giacomo Leopardi “Il Copernico” e “Galantuomo e Mondo”. Vincitore dei Teatri del Sacro 2015, con levità e ironia, il lavoro racconta del genere umano, girovagando intorno ai temi della sua miseria.
Il 7 marzo, del Crest con “Ulisse. Nessuno è perfetto”, testo di Paolo Gubello e Salvatore Marci, anche regista e interprete, con Nicola Conversano, Simonetta Damato e Giuseppe Marzio. Un viaggio che porta a smitizzare l’eroe e a farne emergere vizi e virtù umane.
Il 22 marzo, chiude Carrozzeria Orfeo con “Cous Cous Klan”. In tutto il mondo l’acqua è stata privatizzata. Sono dieci anni ormai che ogni sorgente è sorvegliata da guardie armate. E il mondo è diviso in due: i ricchi che vivono in zone protette sorvegliate da telecamere, e coloro che devono riuscire a sopravvivere ogni giorno. Sono questi ultimi i protagonisti dello spettacolo, i relitti umani di un mondo distopico, disturbato, di un nostro prossimo futuro. Vincitore premio Le Maschere del Teatro 2019: Gabriele Di Luca come migliore autore di novità italiana e Beatrice Schiros come migliore attrice non protagonista. Immagine tratta da “Made in Italy” [crediti fotografici Marco Caselli Nirmal]
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