Spesso circolano in rete notizie false di bambini morti di cancro a Taranto. E, come sempre accade in questi casi, si diffondono sui social in modo virale. Numeri a casaccio ed allarme per i genitori. Dai dati dello Studio Sentieri 2012, sull’incidenza di mortalità infantile (+21%) e sull’incremento di tumori da 0 a 14 anni rispetto alla media regionale (+54%) non si sfugge ma Taranto non è Chernobyl ed incidenza non significa mortalità. Il primario di pediatria ed oncoematologia pediatrica all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, Valerio Cecinati ci tiene a sottolineare che i numeri vanno contestualizzati e che nel capoluogo ionico non è in atto una strage di bambini. «C’è un’incidenza maggiore rispetto alla media regionale – spiega- e questo significa che ci vuole attenzione delle istituzioni nei confronti della nostra realtà ma non è un’epidemia di tumori infantili». L’emergenza è invece la penuria di medici. «Lavorare qui – spiega – significa rimboccarsi le maniche. Non è semplice fare questa scelta. A Taranto servono medici specializzati. Proprio settimana scorsa abbiamo fatto un concorso per nove posti: si sono presentati in tre. La penuria per alcune specializzazioni mediche, come pediatria, è un problema nazionale».
Ospite in studio Maria Montanaro, psico-oncologa nello storico polo di oncoematologia pediatrica di Padova, che da dicembre scorso è tornata in città, per curare i bambini di Taranto, contrattualizzata per un anno dall’associazione Soleterre.
Qui sotto la puntata di Rosso di Sera dedicata a questo tema, in occasione della Giornata Mondiale del Cancro Infantile