Primo incontro operativo tra i governatori di Puglia e Basilicata per cominciare a concordare una strategia unitaria e definire insieme tutti i rilievi da sottoporre al governo nazionale per scongiurare la localizzazione delle scorie nucleari nei siti pugliesi e lucani, così come riportato dalla mappa pubblicata la scorsa settimana dalla Sogin della CNAPI.
“I siti di cui parliamo – hanno dichiarato Emiliano e Maraschio – sono siti connessi dal punto di vista geologico e naturalistico. Sappiamo bene di avere di fronte per ora solo un elenco potenziale, ma intendiamo tirarci fuori da questo elenco perché quelle pugliesi e lucane sono tutte aree di particolare pregio naturalistico, che fanno parte di Parchi o che sono candidate a farne parte”. Già nei prossimi giorni la giunta regionale pugliese approverà una delibera di indirizzo per esplicitare meglio le azioni da compiere.
Le osservazioni dovranno essere presentate per legge entro il 6 marzo 2021.
Intanto, sempre in merito all’uso e all’abuso delle risorse naturali del territorio, il sindaco di Taranto Melucci si è espresso sulla possibilità di trivellazioni in mar Ionio. “La possibilità che nei nostri mari possano riprendere le attività di ricerca di idrocarburi, a causa della mancata redazione da parte del governo del piano delle aree idonee e della mancata conferma della moratoria sulle nuove autorizzazioni nel recente decreto “Milleproroghe”, è un fatto che non può lasciarci indifferenti in riva allo Ionio. L’unico orizzonte che vogliamo scrutare qui, infatti, è quello limpido e sconfinato del nostro mare, dove stiamo progettando l’Oasi Blu per i nostri cetacei. Puntiamo alla sostenibilità, non allo sfruttamento delle risorse e di un territorio che ha già dato alla ragion di Stato più di quanto gli spettasse. Abbiamo già l’urgenza di definire l’accordo di programma che governerà la transizione dell’ex Ilva, non possiamo quindi preoccuparci di altro: né di nuove trivelle nei nostri mari, né di scorie radioattive nella nostra terra”.