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Recuperare la centralità socio-culturale e geo-politica del Mediterraneo facendone un luogo di pace in cui patrimonio culturale materiale e immateriale, agronomia e cooperazione internazionale siano il vero capitale di investimento per il futuro.
E’ quanto si propongono il protocollo d’intesa e l’accordo attuativo sottoscritti tra il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA ed il CIHEAM Istituto Agronomico del Mediterraneo, alla presenza dei rispettivi direttori, Eva Degl’Innocenti e Maurizio Raeli, e tra il Museo, il CIHEAM Bari e la Fondazione “L’isola che non c’è”, alla presenza di Franco Giuliano, giornalista e presidente onorario della Fondazione.
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, attraverso il suo patrimonio culturale, racconta la comune identità dei tanti popoli del Mediterraneo che hanno contribuito alla storia e alla ricchezza culturale, sociale, produttiva, della Puglia, del Mezzogiorno e dell’Italia intera. Un Mediterraneo che unisce e non divide, scrigno del passato ma anche e soprattutto miniera per il futuro”.
Ad avviare i lavori la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA, Eva Degl’Innocenti Un primo progetto, dal punto di vista della collaborazione scientifica, potrebbe essere proprio quello tra il Museo Archeologico Nazionale di Taranto e il Museo Nazionale del Bardo di Tunisi nel segno del riconoscimento per il millenario contributo dei popoli del Mediterraneo – spiega Eva Degl’Innocenti – restituendo alla cultura il valore di motore per la costruzione di nuovi modelli di sviluppo comuni, anche alla luce del PNRR italiano e delle linee guida del Just Transition Fund.
Il progetto prevede un lavoro sull’ educazione e ricerca, e l’organizzazione di una giornata di incontri sul patrimonio culturale, materiale e immateriale (compresa la musica), del Mediterraneo, l’agronomia e la cooperazione internazionale.
Il 28 novembre 2021 si celebrerà la 1° Giornata Internazionale del Mediterraneo voluta proprio da quell’Unione per il Mediterraneo nata più di dieci anni fa. L’Italia, e la Puglia in particolare, non possono e non devono mancare l’appuntamento a cui sono chiamate – dice il direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raeli – unire gli sforzi per contribuire a costruire, finalmente, un‘area di prosperità, pace e sviluppo nel segno delle comuni radici geografiche e culturali. Le iniziative previste dall’accordo che oggi si firma, focalizzate su progetti di ricerca, formazione e cooperazione, hanno un valore concreto oltre che simbolico: la società civile e le istituzioni insieme per ribadire e rilanciare la centralità del Mediterraneo, il suo ruolo indispensabile per la rinascita del nostro pianeta mai così tanto minacciato e ferito.


E il 28 novembre 2021, proprio grazie alla collaborazione sancita oggi, sarà organizzata la Giornata Internazionale del Mediterraneo anche a Taranto, con un programma dedicato alla “mediterraneità”, partendo dalle linee guida del protocollo d’intesa siglato oggi e sulla base dei principi ispiratori dell’Unione per il Mediterraneo (2008).
A battezzare gli obiettivi dell’accordo sono giunti al MArTA l’ambasciatore Giorgio Marrapodi, direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e l’artista Albano Carrisi. “Sono particolarmente contento di essere presente oggi al MArTA e nella città di Taranto, ha dichiarato Marrapodi. Dalla cultura si riparte. Investire nel patrimonio culturale significa investire nello sviluppo socio economico e umano. Negli ultimi dieci anni, la cooperazione italiana ha permesso la realizzazione di interventi di protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale in Africa, Asia, Medioriente e America Latina”.
Ripartire dalla antica cultura della Magna Grecia e dal ruolo centrale di Taranto nella Storia dei popoli per recuperare un rapporto con il Mediterraneo e il resto d’Europa “È questo l’ambizioso obiettivo – dichiara il giornalista e presidente onorario della Fondazione “L’Isola che non c’è”, Franco Giuliano – a cui mira l’iniziativa che vede coinvolta la nostra Fondazione culturale con due tra le più prestigiose realtà culturali e della ricerca in campo ambientale e della sostenibilità. Così in poche settimane quella idea è stata fatta propria dalla direttrice del MArTA e dal direttore del CIHEAM Bari. Una avventura – conclude Giuliano – che oggi viene annunciata in un luogo simbolo della Cultura non solo di questa regione, ma mira al coinvolgimento delle Università, di tutte le Università del Mediterraneo e dei Balcani (Progetto sul quale la Fondazione ha già avviato insieme ai rettori degli Atenei di Puglia, Basilicata e Molise, un importante momento di dibattito) per recuperare quella centralità che questa parte del sud del mondo ha avuto nella Storia.
L’idea di mettere insieme culture, paesi ed esperienze è stata immediatamente condivisa dal maestro Albano. Nel giorno del suo compleanno, il noto cantante ed artista ha presenziato all’evento. “Sono contento di trascorrere il giorno del mio compleanno al lavoro – ha detto “. Per lui una targa per ricordare l’evento.