Nelle settimane passate l’amministrazione comunale, attraverso l’assessora ai Servizi Sociali Gabriella Ficocelli, ha lanciato un appello alla comunità per aiutare le giovani coppie tarantine meno abbienti che vogliano sposarsi, donando l’abito della cerimonia. Ora l’appello viene raccolto anche dall’Apmarr, da sempre attenta ai bisogni delle persone affette da patologie reumatologiche e rare, che lancia il progetto “Sposa sospesa”, portando in dote – è proprio il caso di dirlo – dieci abiti da sposa nuovi ricevuti in donazione dalla sartoria “Creazioni Fany di Angela Fanigliulo” di Grottaglie. «Si tratta di abiti di gran pregio – ha spiegato Francesco Riondino, Responsabile per la provincia di Taranto di APS Apmarr – che in origine dovevano essere venduti all’asta in una serata benefica per raccogliere fondi a favore dei progetti di Apmarr, manifestazione poi soppressa per le note restrizioni anti Covid-19. Per questo abbiamo deciso, in sintonia con “Creazioni Fany di Angela Fanigliulo”, di donarli raccogliendo l’appello dell’Amministrazione Melucci».
L’idea è quella di non regalare l’abito da sposa, ma di “prestarlo” per il tempo necessario alle prove e al matrimonio; dopo la restituzione all’organizzazione l’abito sarà lavato e sanificato, ritornando così nella disponibilità della rete, pronto a far felice una nuova sposa.
Le modifiche saranno realizzate, ovviamente a titolo gratuito, dall’Aps T.R.O.I.S.I. Project, un ente del terzo settore che, oltre a collaborare con l’amministrazione in numerosi progetti, da anni ha allestito “Harlequin”, una sartoria sociale in cui lavorano uomini e donne che vivono un disagio, tra questi anche detenute. «Il progetto “La Sposa sospesa” può creare a Taranto un circuito virtuoso in grado di svilupparsi con nuove donazioni, non solo di abiti, o di bomboniere, ma anche di servizi, come acconciature o servizi fotografici. È ancora più simbolico che questo avvenga nell’Isola madre sulla cui rigenerazione si sta impegnando l’amministrazione: l’atelier de “La Sposa Sospesa” può diventare un autentico laboratorio in cui si realizza una comunità coesa e solidale».