«L’occupazione di un scivolo non è una disattenzione, è un problema -commenta Francesco Vinci, presidente dell’associazione Contro le barriere. I vigili ti dicono di chiamare, ma se io ho un’incombenza non posso uscire, fino a quando arriva il carroattrezzi, che faccio? Ci vorrebbe un numero dedicato, a cui una persona disabile chiama e segnala l’infrazione senza troppe spiegazioni».
Ma il problema non sono solo gli scivoli: in alcune zone come il primo isolato di via Aristosseno, il marciapiedi è molto stretto e gli oleandri che costeggiano la scuola rendono impossibile il passaggio. Marciapiedi anche molto sporchi di escrementi animali. «Una persona normale li può scansare, ma il percorso della sedia a rotelle è obbligato. Io sono fortunato, perché questa non la porto in casa, ma tanta gente sta in casa con la stessa carrozzina con cui esce. Le scarpe le togli e le pulisci, le ruote no». Francesco preferisce transitare sulla strada, «in via Mazzini -spiega- il 70% degli scivoli sono sempre occupati e siccome è una via molto stretta siamo costretti a camminare in mezzo alle macchine, con il rischio di essere investiti. Quando dobbiamo andare a fare un servizio, come capita a tutti, a volte abbiamo paura ad andare sui marciapiedi, trovare lo scivolo occupato, perché tornare indietro significa far tardi». Un anno fa l’associazione Contro le Barriere ha inviato, al Prefetto di Taranto, Demetrio Martino, una richiesta d’incontro: «il nostro è un problema di emergenza sociale -ribadisce. Di solito, il prefetto quando ci sono situazioni come questa convoca tutti gli attori, non capisco perché questa volta non ci abbia convocati. Noi abbiamo anche delle proposte da fare».