I beni confiscati alla mafia sono tanti ma è molto difficile assegnarli. “A causa della caduta della prima consiliatura del sindaco Melucci, è saltata l’assegnazione di tre beni sottoposti a sequestro. E oggi si sta lavorando con l’amministrazione ma ancora non ci sono bandi per ripartire con l’iter”- ha detto Remo Pezzuto, referente provinciale di Libera, intervenendo questa mattina in Buongiorno Taranto. L’associazione negli scorsi giorni ha preso una posizione anche in merito ad alcuni atti intimidatori e al coraggio di chi ha deciso di denunciare, invitando altri esercenti che subiscono vessazioni a fare altrettanto. “Il coordinamento provinciale di Libera Taranto esprime solidarietà e vicinanza a Luciano Carriero, Presidente dei Mitilicoltori di Confcommercio Taranto e referente del Presidio Slow Food della Cozza Nera di Taranto – vittima di furto e un incendio la scorsa settimana presso la sua pescheria nel rione di Porta Napoli. Non sono state ancora accertate le cause di questo attentato intimidatorio. È ancora presto – si legge nella nota- per sapere se si sia trattato di una vendetta del racket delle estorsioni o di altro. Su questi aspetti, attendiamo con fiducia gli esiti delle indagini delle forze dell’ordine e della magistratura, anche se già dalle ultime inchieste era emersa la presenza della criminalità organizzata dietro il mercato ittico tarantino. Nel contempo, è giunta la notizia di una svolta sull’atto intimidatorio avvenuto nel maggio 2015 ai danni di Mario Lucaselli, titolare della latteria “da Mario” in via Temenide, e questo ci dà buone speranze sui possibili esiti giudiziari almeno circa quest’altra vicenda. Auspichiamo che, sull’esempio di Lucaselli, altri imprenditori e commercianti locali trovino il coraggio di denunciare eventuali atti estorsivi e intimidatori, perpetrati a loro danno da chi vuole imporre il proprio controllo sul territorio. È necessario un rinnovato impegno, una precisa presa di posizione in direzione della legalità e della trasparenza da parte della società civile, ma anche e soprattutto da parte degli enti locali. Riteniamo che la violenza intimidatoria non debba mai passare nel silenzio o nell’omertà e che la reazione, da parte della popolazione, debba essere immediata contro ogni forma di azione criminale e mafiosa. Il noi è l’unico antidoto possibile alla solitudine”.