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lunedì 16 Settembre 2024

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“Brutta, storia di un corpo come tanti altri” è uno spettacolo teatrale, un monologo brillante tratto dall’omonimo successo letterario di Giulia Blasi e messo in scena e interpretato dall’attrice Cristiana Vaccaro, per la regia di Francesco Zecca.

L’umorismo dello spettacolo dona leggerezza e profondità a questa riflessione sul femminile, mai retorica, estremamente attuale, che attraversa fino ai giorni nostri un universo caleidoscopico fatto di strade polverose anni ‘70, di cartoni animati anni ‘80, di donne-frutta e facce da stronza, di primi amori (e prime delusioni) a ritmo di successi sanremesi anni ’90.

Che sarebbe diventato uno spettacolo si capiva da principio. Il libro è una raccolta di saggi brevi scritti per essere letti ad alta voce, come il testo da cui è partito. Il tema è il corpo, e più nello specifico il dovere sociale della bellezza, che per le donne è pressante, incessante, sempre presente. «Non importa come siamo fatte – racconta Giulia Blasi – non importa se siamo alte o basse, grasse o magre, belle o – appunto – brutte: il nostro corpo viene prima di noi, viene usato per giudicarci. È moneta di scambio, è valore sociale, è l’unico capitale di cui disponiamo davvero. Anche quelle che investono sull’intelletto, sullo studio e sulla loro personalità sono costrette in qualche modo a posizionarsi sulla scala della bellezza, della “presentabilità” sociale».
Il libro e l’omonimo spettacolo sono la storia del suo corpo, «come me la ricordo e come l’hanno raccontata. La storia di un corpo come tanti. Il mio tentativo di uscire dalla narrazione dolente e tirare fuori altri temi, altri registri, altre sensazioni. La risata, la rabbia, l’umorismo, l’ironia, la furia».

Lo spettacolo sarà in scena domenica 28 aprile allo Spazioporto e Valentina Castellaneta ha intervistato Giulia Blasi per saperne di più. Ecco l’intervista