Aveva 49 anni Paola Clemente. Anche quella mattina, era il 13 luglio del 2015, si era svegliata presto per raggiungere l’autobus che l’avrebbe portata da San Giorgio, dove viveva, nelle campagne di Andria. E da quel vigneto non è tornata più. Morta di fatica mentre lavorava. Un malore le fu fatale.

Oggi la FLAI CGIL ha incontrato alle 3 del mattino, a San Giorgio Jonico, i lavoratori in partenza per le campagne. Un modo per commemorare questa morte ingiusta, per cui nessuno al momento ha pagato.

“Il fatto non sussiste” – ha stabilito la giudice monocratica del Tribunale di Trani ad aprile scorso, assolvendo in primo grado il titolare dell’azienda ortofrutticola in cui lavorava la bracciante tarantina. Dalla morte di Paola Clemente però è nato l’input per dare seguito ad una legge anti caporalato che sta dando i suoi frutti. Almeno a detta dell’avvocato della Flai Cgil, Claudio Petrone, intervistato questa mattina da Marina Luzzi, in Buongiorno Taranto.