Torniamo a parlare dei picchi di benzene denunciati dal noto ambientalista Alessandro Marescotti il 14 agosto scorso. Secondo i dati di Arpa Puglia, la notte del 31 luglio si è registrato un record 85 microgrammi a metro cubo come picco (media oraria) proveniente da Acciaierie d’Italia.
Un picco registrato sia dalle centraline del quartiere Tamburi che dalla centraline interna all’Ilva, posta accanto alla Cokeria. «Un picco di 27 in California viene considerato pericoloso per la salute della popolazione», ha detto Marescotti ai nostri microfoni, ribadendo che il benzene può provocare malattie come la leucemia.
«Serve –ha detto ai nostri microfoni – un intervento sulle fonti. Ma il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha deciso, con un apposito decreto che lo stabilimento può essere autorizzato, per altri 12 anni, a questo ciclo produttivo. Un ciclo considerato particolarmente critico – ha ribadito – che, secondo l’OMS potrebbe portare, in 10 o anni fra le 50 e le 80 morti premature evitabili, anche se fossero portati a termine correttamente i lavori dell’Autorizzazione Integrata Ambientale». La soluzione deve arrivare dall’Unione Europea, secondo Marescotti che sostiene non vada concessa una nuova AIA.