Il camion con gli ultimi 100 fusti contenenti anche materiali radioattivi ha lasciato il capannone dell’ex Cemerad di Statte ieri mattina. Il deposito, abbandonato dagli inizi del 2000 in totale stato di fatiscenza, ha rappresentato una delle maggiori criticità ambientali -sanitarie dell’area tarantina.
16.640 fusti, ha sottolineato la commissaria straordinaria per l’attuazione dell’intervento di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi del sito Vera Corbelli, che contenevano anche materiale radioattivo, prodotti in attività mediche, industriali e di ricerca. Tra questi anche alcuni filtri di condizionamento provenienti dal disastro di Cernobyl del 26 aprile di 35 anni fa.
I monitoraggi sono stati fatti in un perimetro che dista 20 chilometri dal capannone. Un lungo percorso quello che ha incrociato la vita della commissaria Vera Corbelli con l’aera del capannone ex Cemerad sotto sequestro per 20 anni, fatto di difficoltà per accedere e ora di lunghe procedure per portare via i fusti. Una spesa di 18 milioni di euro che serviranno anche per le bonifiche dell’area e la restituzione alla cittadinanza.
Inoltre, negli ultimi 15 anni la centralina di Arpa Puglia, installata accanto al capannone non ha rilevato picchi di radioattività. Per sicurezza l’agenzia per il controllo dell’ambiente, continuerà a monitorare anche per i prossimi 10 anni.