È delusa Adriana Parisi. Ieri mattina aveva chiesto 24 o 48 ore per portare via con calma e dignità suo figlio Saverio, un 33enne con una grave forma di autismo, da quella che per 23 anni era sta la loro casa e soprattutto da un quartiere che per il ragazzo è un porto sicuro. Tempo che alla fine non le è stato concesso.
Nel primo pomeriggio ha dovuto caricare tutti i suoi beni e ricordi in un furgone e andare via. Non è riuscita a finire di pagare il muto, un debito di 28 mila uro che la banca ha recuperato vendendo la casa all’asta. Da allora Adriana si è rivolta ai prefetti che si sono succeduti, agli assistenti sociali, a chiunque potesse aiutarla. Sono stati fatti incontri con i nuovi acquirenti per cercare di mediare. Con l’aiuto della famiglia Adriana si è proposta di riacquistare la casa, di pagare l’affitto, anche con un anticipo di sei mensilità. Ma non c’è stato nulla da fare.
La prima notte passata in b&b e il desiderio di non essere più al centro dell’attenzione. Per sostenere Saverio è stato fondato un comitato spontaneo #iostoconSaverio e a sostegno del ragazzo è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Come è accaduto ogni volta che Istituto vendite giudiziarie e forze dell’ordine si sono presentate alla sua porta, un gruppo di amici, vicini di casa, associazioni a sostegno dell’autismo e disabili si sono assiepati davanti a casa di Saverio e Adriana, per cercare di portare loro confronto e questa per Adriana è l’unica nota positiva in una storia da cui spera di uscire presto