Crisi mitilicoltura : Leo Morrone è il presidente della cooperativa La Sciaia, la sua è la quarta generazione di mitilicoltori della sua famiglia. Ha iniziato a lavorare in mare quando aveva solo 12 anni e racconta che per la sua azienda sono tempi difficili.
I costi del carburante e degli altri materiali utili alla produzione, sono costi vivi sulla pelle dei mitilicoltori. A questo servono, secondo i presidenti delle cooperative, i fondi ex Ilva: ad andare avanti, preparando la produzione del nuovo anno.
Eppure i produttori attendono l’avvio dei progetti da oltre due anni.
Le aziende produttrici che hanno manifestato ieri davanti a palazzo di città si sono messe in regola nel 2003 e oggi lottano non solo per sopravvivere ma anche contro l’abusivismo.
(Riascolta la diretta da Palazzo di città clicca qu https://www.radiocittadella.it/2025/07/07/chiediamo-siano-avviati-i-progetti-dei-fondi-ex-ilva-la-protesta-dei-mitilicoltori/)
I mitilicoltori raccontano il disagio di convivere con l’abusivismo e soprattutto con le cozze provenienti da Grecia e Spagna, immerse nuovamente nel golfo di Taranto e spacciate per il prodotto tarantino, magari vendute allo stesso prezzo.
Tempi lunghi per fondi ex Ilva alla mitilicoltura, dissequestro delle aree e abusivismo, i produttori delle cozze sono allo stremo.
Dopo un breve sit- in davanti al Palazzo di Città, i presidenti delle cooperative, ieri mattina sono stati ricevuti subito dal neo assessore alle Attività Produttive per Blue Economy, Francesco Cosa, che ha garantito loro la riapertura del tavolo per la Mitilicoltura, per trattare non solo la questione dei fondi ex Ilva, ma anche il dissequestro del primo seno del Mar Piccolo.