I senza fissa dimora a Taranto sono sempre più giovani. Ad abbassare l’età sono stati gli sgomberi di quest’estate, in particolare quello di via Giovan Giovine e quello delle case occupate della ferrovia, dove a restare senza casa sono stati circa 147 residenti di cui 33 minori. A farlo sapere è l’assessora ai Servizi sociali e alle Politiche abitative Sabrina Lincesso.
L’emergenza abitativa a Taranto negli ultimi anni ha toccato numeri importanti coinvolgendo intere famiglie. Secondo i dati del Comune, sono circa 200 le persone che l’ente aiuta con un contributo abitativo per l’affitto. Sono molti più di mille, invece, i cittadini tarantini che vivono una precarietà domestica. La graduatoria comunale di Arca Jonica misura oltre 500 nuclei familiari che hanno fatto domanda per avere una casa popolare. Numeri che si riferiscono solo alla metà delle domande della precedente graduatoria che supera le mille richieste.
A questi dati si aggiungono anche i cittadini che vivono in emergenza abitativa perché hanno dovuto lasciare la loro abitazione per un pericolo strutturale, chi ha occupato e chi vive in affitto, ma rischia lo sfratto. È un vero e proprio allarme sociale.
Per questo ieri mattina la Commissione Servizi del Consiglio Comunale si è riunita per comprendere l’entità del problema e cercare soluzioni. Un incontro a cui hanno preso parte anche l’assessorato ai Servizi sociali e Politiche abitative, la Direzione Patrimonio e Arca Ionica, avviando una fase di progettazione con l’Agenzia Sociale della Casa al fine di individuare nuovi fondi da destinare al sostegno delle famiglie in difficoltà. «Il nostro obiettivo – ha detto l’assessora Lincesso – è costruire una rete sempre più solida, capace di rispondere ai bisogni reali delle persone. Inoltre in commissione consigliare abbiamo valutato l’ipotesi di fare progetti».
I soldi servono soprattutto per rispondere a tutte le richieste di aiuto e rafforzare il contributo abitativo come strumento di sostegno diretto ai nuclei familiari.
Il Comune sta già attivando uno sportello dedicato all’emergenza abitativa e nei piani c’è anche la redazione di un nuovo regolamento comunale che renda più chiare e trasparenti le modalità di accesso agli interventi. «Tra le azioni al vaglio – ha spiegato l’assessora – c’è anche l’apertura di un secondo alloggio sociale per adulti autosufficienti in situazione di fragilità».
Intanto in cantiere c’è anche la costruzione di 56 alloggi a Paolo VI, oltre ad altri 22 che sono attualmente in fase di ultimazione, in capo ad Arca Jonica.
«Abbiamo ereditato una situazione disastrosa». Il consigliere comunale Giovanni Tartaglia, nuovo presidente della commissione Servizi, spiega quanto sia difficile, con un bilancio risicato, rispondere a tutte queste esigenze. L’assessorato al Patrimonio ha avviato una cernita effettiva di tutti gli immobili del Comune. L’ultima ricognizione fatta risale al 2024, ma alla commissione servono dati effettivi, per capire se ci siano delle possibilità concrete di utilizzare immobili facenti parte del patrimonio comunale, interessando anche Kyma Servizi ed eventualmente anche i beni sottratti alla mafia.