FREQUENZA 96.5 MHZ

mercoledì 29 Ottobre 2025

FREQUENZA 96.500 MHZ

mercoledì 29 Ottobre 2025
Marco D'andria presidente dell'associazione Dis Education Aps
Il servizio di Valentina Castellaneta

«Non ci sono persone disabili, ci sono luoghi disabilitanti, che rendono tutti inabili di fare qualcosa». Per Marco D’Andria, presiedente dell’associazione Dis- Education Aps, Taranto non è una città accessibile.

C’è molto da cambiare e migliorare e, nonostante sostenga che le parole sono importanti, D’Andria pensa che sia più importante agire, spiegare con i fatti invece di discutere. Così il 4 ottobre la città dei Due Mari inaugurerà il mese dei Disability Pride, celebrando per prima in Puglia il “Mobility Pride”. Si tratta di una ciclo-passeggiata collettiva di circa 4 chilometri che partirà dal Parco delle Mura Greche per arrivare al Parco della Musica.

Un corteo di biciclette, carrozzine, monopattini, skateboard e piccoli veicoli sostenibili per chiedere una mobilità sicura, accessibile e sostenibile. Al Parco della Musica prenderà vita il Disability Pride Village con stand, laboratori, area ristoro e attività pomeridiane. La giornata si concluderà con il Disability Pride Show, una serata di spettacoli, musica e testimonianze. Nelle settimane successive il Pride della disabilità si sposterà nelle altre città della Puglia.

«La città – aggiunge D’Andria – deve essere sicura. Spesso i disabili sono chiusi in casa per tanti anni, non riescono a vivere liberamente la propria vita. Sono vite perse. Deve essere la comunità a rendere possibile uscire di casa, avere gli scivoli dei marciapiedi liberi, poter andare a mare anche per chi è in carrozzina, accedere tranquillamente a locali e mezzi di trasporto pubblici. La disabilità non è da riferire alla persona, è il luogo che abita ad essere disabilitante, perché non rende possibile una vita semplice. Taranto da questo punto di vista è una città fortemente disabilitante».

L’intento è sicuramente sensibilizzare la cittadinanza sui temi dell’accessibilità, ma anche creare un dialogo costruttivo e collaborativo con istituzioni, tecnici e con chi si occupa dei piani urbanistici, oltre a cercare di costruire una rete regionale di realtà e iniziative.

«Vogliamo promuovere – spiega Marco – non solo l’accessibilità, ma anche una mobilità sostenibile e soprattutto la sicurezza stradale. Non si tratta solo di un evento, ma di un vero e proprio movimento collettivo che attraversa territori, comunità e generazioni, per ridisegnare insieme l’idea di città e di società, dove ogni persona possa sentirsi parte, protagonista e libera. Promuovere i diritti e la piena partecipazione delle persone con disabilità».