L’Asl Taranto ha due nuove strutture di rianimazione e terapia intensiva: una attiva all’ospedale San Pio di Castellaneta e l’altra nel presidio Valle d’Itria di Martina Franca.
Si tratta di reparti, già operativi da settembre, realizzati per potenziare la rete ospedaliera territoriale e gestire in maniera efficiente i ricoveri che fino a qualche mese fa si riversavano unicamente all’Ospedale SS Annunziata e al polo Moscati.
Un intervento di più di 4milioni di euro, finanziato dalla Regione Puglia, che ha permesso di creare delle nuove aree con attrezzature e apparecchiature sanitarie tecnologiche dotate di sistemi di intelligenza artificiale e non solo.
«Questo progetto – ha spiegato Camilla Dimito, direttrice della struttura complessa di anestesia e rianimazione di Castellaneta – consente di ridurre i trasferimenti e assicura un’assistenza sanitaria continua».
I nuovi ambienti, oltre ad avere diverse apparecchiature, come monitor per controllare i parametri vitali, possiedono anche una centrale di monitoraggio e sono stati pensati e costruiti per agevolare gli interventi dei medici.
«I reparti – ha spiegato Antonio Rubino, primario del reparto di anestesia, rianimazione e terapia intensiva di Martina Franca – sono stati realizzati accanto alla sala delle operazioni e vicino al pronto soccorso per consentire un accesso diretto in caso di emergenze».
È stato attivato, inoltre, un piano di assunzione con 18 medici e più di 40 infermieri tra Castellaneta e Martina Franca. In entrambi i reparti, grazie alla convenzione che l’azienda sanitaria ha ottenuto con il Policlinico di Bari, operano medici anestesisti specializzandi, con la supervisione attiva dei tutor.
«Una manovra strategica – ha detto il commissario straordinario Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco – che per noi diventa il primo passo per superare la critica situazione che colpisce oggi il personale sanitario e per provare a generare attrattività negli studenti che sono stati assunti nei nosocomi».
L’assenza di una rete formativa all’interno di due presidi che riescono a coprire gran parte del territorio della provincia, in particolare il versante Valle d’Itria e quello occidentale, ha reso il processo di «reclutamento» molto complesso e non solo.
Le problematiche, secondo la direttrice di Castellaneta, Camilla Dimito si rifletteranno sul futuro lavorativo dei giovani specializzandi che attualmente sono impegnati nei nostri ospedali.
«I ragazzi – ha detto – possiedono già buone competenze. Faremo tutto il possibile per dare a loro un motivo per restare, che va oltre la passione e l’impegno della professione».