“Un costo aziendale che non possiamo sostenere”: questo il commento che avrebbe espresso il direttore delle risorse umane di ArcelorMittal durante l’incontro con i sindacati. Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl in un comunicato stampa congiunto riportano che “A seguito delle rivendicazioni sindacali, l’azienda, rappresentata dal direttore delle risorse umane, ha esordito sulla questione del rimpiazzo dichiarando testualmente che tale figura è ‘un costo aziendale che non possiamo sostenere’”. E per questo i metalmeccanici, in assenza di una convocazione ministeriale che faccia chiarezza sul futuro occupazionale, ambientale e industriale del gruppo ArcelorMittal, proclamano 24 ore di sciopero per il prossimo 24 febbraio.
“Il sindacato – scrive ancora – preso atto della modifica organizzativa unilaterale da parte dell’azienda, che comporterebbe un esubero strutturale e modifiche agli accordi, ha abbandonato il tavolo di confronto vista l’indisponibilità di Arcelor Mittal ad entrare nel merito delle questioni”.
Questo l’esito dell’incontro tra azienda e le rappresentanze sindacali della fabbrica per illustrare il piano industriale presentato a Roma il 12 gennaio scorso alle segreterie nazionali.
I sindacati, si legge nel comunicato stampa, hanno ribadito i punti necessari a garantire il proseguimento degli incontri calendarizzati nel corso della settimana: il ruolo di Invitalia, assente ai tavoli con le organizzazioni sindacali, soprattutto per il futuro di migliaia di lavoratori di Ilva in As,
discussione su ammortizzatori sociali, quota di rimpiazzo. “È inammissibile che l’azienda utilizzi l’ammortizzare sociale per collocare in cassa integrazione gli operatori che fanno parte dell’organico tecnologico” scrivono i sindacati. Tra gli altri punti, le manutenzioni, la rotazione equa del personale, gli appalti.