Il primo leader a parlarne apertamente è stato Papa Francesco, nella benedizione “Urbi ed Orbi” della domenica di Pasqua. «Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta. Nello spirito di un `internazionalismo dei vaccini´, esorto pertanto l’intera Comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri».
Oggi, nella Giornata Mondiale della Salute, l’appello è ripreso dalla Cgil che chiede di aderire ad una raccolta firme. “Siamo convinti che la campagna vaccinale sia l’unica forma di salvezza di fronte a questa pandemia che oscura i diritti e ha consegnato all’Italia, alla provincia di Taranto, tristi primati di contagio, decessi, ritardi, e ora anche disoccupazione e crisi economica. Per questo come CGIL abbiamo aderito convintamente alla campagna per liberare i vaccini dal mero profitto”. Lo afferma la segreteria della CGIL di Taranto, con il segretario generale Paolo Peluso e i componenti Eva Santoro e Giovanni D’Arcangelo, che rilanciano, nella Giornata Mondiale della Salute che si celebra oggi, la necessità di un click day per fare in modo che la Commissione Europea esamini al più presto la petizione europea, proposta insieme ad altre 94 organizzazioni italiane e centinaia di associazioni e sodalizi europei, che chiede ai Governi nazionali l’impegno di liberare i vaccini dai brevetti.
Occorrono 1 milione di firme, solo 180 mila in Italia, e la petizione si può sottoscrivere on line cliccando su https://noprofitonpandemic.eu/it/
“La pandemia ha messo in evidenza anche un altro terribile limite collegato alle capacità di spesa degli Stati – affermano dalla CGIL di Taranto – creando una mappa a macchie di leopardo sull’esigibilità del vaccino e del diritto alla salute, tra Paesi diversi, ma anche tra semplici cittadini del Nord e del Sud. Il vaccino dunque sia accessibile a tutti e in tutte le parti del mondo perché solo così riusciremo a battere il Coronavirus. O i brevetti o la vita è lo slogan scelto dal Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura, ed è pertanto necessario aumentare la produzione di sieri e per farlo è indispensabile sin da subito, almeno la sospensione della proprietà intellettuale ora detenuta dalle grandi multinazionali farmaceutiche”.