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Finalmente la vecchia masseria Solito è stata restituita alla città in una nuova veste. Oggi si chiama MUDIT il Museo degli illustri tarantini e ospita in una sala multimediale, ha aperto al pubblico e inizierà, da subito, a esprimere tutte queste vocazioni. Con la cerimonia di inaugurazione, cui hanno partecipato il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e tanti altri tra amministratori, operatori culturali e semplici cittadini, il contenitore realizzato negli spazi della masseria Solito viene consegnato alla città dopo un lungo e meticoloso lavoro di riqualificazione.
Un intervento finanziato dalla Regione, attraverso il bando “Community library”, investendo circa 2 milioni di euro che hanno consentito di recuperare lo storico immobile, già salvato in passato dalla speculazione edilizia, restaurarlo e farne un luogo di approfondimento storico e sociale, con una biblioteca e un percorso museale multimediale che non ha eguali in Italia, frutto della sinergia tra amministrazione comunale, comitato scientifico, centro studi “Cesare Giulio Viola” e cooperativa Museion, quest’ultima soggetto che gestirà i servizi all’interno della struttura.
Un po’ di storia
La famiglia Viola era proprietaria della masseria Solito e lo è divenuta dopo il matrimonio di Luigi Viola, fondatore del Museo Archeologico, con Caterina Cacace, la figlia dell’industriale Cacace molto importante a Taranto nei primi anni del ‘900.
Quando Luigi Viola diventò sindaco di Taranto nel 1889/90 e direttore e fondatore del Museo Archeologico di Taranto, visse nella masseria. Fu in questo periodo che scoprì la Cripta del Redentore, che si trova in via Terni. La leggenda dice che nella Cripta sia arrivato San Pietro, in viaggio dall’Oriente e che con un colpo di bastone abbia fatto venire fuori una zolla d’acqua. In quel punto, in epoca bizantina fu posto il mosaico con il Cristo Pantocratore. Da allora la cripta venne custodita nella masseria. Fino agli inizi degli anni 2000, quando fu approvato il progetto per la costruzione di un condominio, all’interno del condominio c’era il rudere della masseria Viola, destinato ad essere abbattuto, ad essere demolito.
Un gruppo di cittadini si oppose alla demolizione, da allora, un erede di Luigi Viola, il dottor Enrico Viola, ha continuato la battaglia costituendo un centro studi dedicato a Cesare Giulio Viola, il commediografo figlio di Luigi, e proponendo al Comune di Taranto di acquisire la Masseria Viola, per trasformarla in un museo per gli illustri Tarantini.
Nel museo è possibile conoscere le vite, le biografie dei personaggi della storia di Taranto che hanno reso importante la nostra città in tutti i campi, attraverso degli innovativi percorsi interattivi.