In Tribunale si è tenuto un incontro tra gli addetti ai lavori per ricordare la strage di via d’Amelio del 19 luglio 1992, quando per mano delle mafie perse la vita Paolo Borsellino, insieme a 5 uomini della scorta.
«Un incontro doveroso -lo ha definito Costanza Chiantini, Segretaria ANM Taranto. Doverosa ancor di più una riflessione tecnica come quella che facciamo oggi sulle nuove forme della mafia, sulle nuove metodologie e nuovi terreni su cui si spinge». L’incontro che si è celebrato ieri mattina, nell’aula Alessandrini del Tribunale, è stato promosso da Associazione nazionale magistrati e Libera Taranto. La mafia è uscita fuori dai suoi territori tradizionali e nella sua penetrazione verso il Nord Italia ha dovuto rivedere le metodologie classiche. Un abbandono sempre più forte di metodi come intimidazione e violenza, verso nuove forme come le dinamiche corruttive e concussive.