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sabato 14 Dicembre 2024

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Giovedì 28 Settembre alle 20,30 lo Spazioporto di Taranto ha ospitato Loredana Macchietti Minà, regista e vedova del grande giornalista Gianni Minà, scomparso lo scorso marzo.

La serata è stata organizzata dall’Associazione AFO6 per presentare sia il libro “Fame di storie”, che il film documentario “Gianni Minà – Una vita da giornalista” realizzato dalla stessa Loredana Macchietti, che è stata soprattutto una stretta partner produttiva del giornalista. L’evento è inserito nella rassegna cinematografica e musicale “Cinzella d’Inverno”. A moderare l’incontro il giornalista Vincenzo Ferrari, direttore della testata Taranto Buonasera.

In un affettuoso amarcord tra amici e colleghi, interviste di oggi e archivi, nel film si ripercorre l’ammirevole, straordinaria carriera nel giornalismo e nella comunicazione televisiva di Gianni Minà. Dal quartiere Crocetta di Torino alle interviste fiume con i grandi dello sport, della cultura e della politica, con una prevalenza per l’America Latina: Tommie Smith, Muhammad Ali, Enzo Ferrari, Giuseppe Ungaretti, Vinicius de Moraes, Fidel Castro, Gabriel García Márquez, Pietro Mennea, il subcomandante Marcos, Luis Sepúlveda, Diego Armando Maradona, Rigoberta Menchú, solo per citarne alcuni.

Già da adolescente aspirante giornalista sportivo tifosissimo del Torino, poi esordiente a “Tutto Sport” nella città della Mole, si trasferisce a Roma, inviato sul campo e freelancer, poi come autore in proprio, insieme a una squadra fidata, di numerosi reportages per la tv pubblica, dagli anni ’60 fino alla fine dei ’90 circa.

Il documentario di Loredana Macchietti parte dalla stessa immagine di copertina di quell’autobiografia: il ritratto appeso sopra la scrivania da cui Minà stesso risponde scettico all’invito di realizzare un documentario su sé stesso. È di Siqueiros (“la leggenda della pittura di murales”, ha scritto Fabio Stassi), un primo piano buffo e abbozzato del reporter, e campeggia sui titoli, nella prima e nell’ultima inquadratura, testimonianza di un amore ricambiato.

Il docufilm si basa su “una chiacchierata” con Minà mentre percorre su una Fiat Cinquecento bianca le strade di città che hanno segnato la sua professione e intrecciato la sua vita: Torino, Roma, Napoli, Palermo.L’automobile diventa così un espediente, un mezzo spazio-temporale che ci permetterà di andare nella città natale del giornalista negli anni ’50 dove Minà adolescente viveva o a New York dove Isabella Rossellini racconterà la sua esperienza di assistente del giornalista.

Marina Luzzi ha intervistato Loredana Macchietti, che le ha raccontato chi era Gianni Minà