Le imprese dell’indotto di Taranto sono in ginocchio. Da mesi chiedono riscontro ad Acciaierie d’Italia, spesso loro unico committente, senza ricevere risposte sul presente e soprattutto sul futuro. Secondo i dati forniti da AIGI, sono 80 le aziende che ruotano attorno ad ex Ilva oggi in serissima difficoltà. Circa 4500, i lavoratori che solo da poche ore hanno saputo che sì, percepiranno lo stipendio di dicembre ma non la tredicesima.
«Siamo complementari alle grandi industrie – è il commento di Fabio Greco, presidente nazionale di Aigi, l’associazione di categoria che riunisce la maggior parte delle imprese dell’indotto locale – e le nostre aziende negli anni si sono strutturate per lavorare con Acciaierie d’Italia. Si calcoli che la complessità delle manutenzioni comporta la presenza di tecnici altamente specializzati. Occorrono dunque squadre composte da decine di persone per ottemperare alle lavorazioni. Ogni azienda deve disporre di almeno 40 dipendenti. Collaboratori il cui stipendio viene garantito grazie al reddito che l’azienda produce con il siderurgico. a prescindere dalla diversificazione e dalla struttura aziendale. Abbiamo accettato, e per un breve periodo, i pagamenti a 180 giorni con cessione del credito che sarebbe durato per un breve periodo, il tempo necessario affinché lo stabilimento riuscisse a ristabilire la produzione. Breve periodo che si è protratto per due anni. Abbiamo avanzato una serie di proposte al Governo per il tramite dei suoi rappresentanti: applicazione della scissione dei pagamenti (split payment); tavolo di crisi per Taranto con tutte le associazioni di categoria da istituire in Prefettura; attivazione della legge 181/89 per la crisi industriale a favore delle imprese del territorio; Cig con pagamento diretto da parte dell’Inps indipendentemente dall’indice di liquidità. Proposte che sono rimaste sulla carta. Ciò che chiediamo è che i soci (privato e pubblico, ndr) ci offrano delle garanzie sui propri impegni per lo stabilimento ex Ilva».
Tra le aziende dell’indotto c’è anche quella di Vladimiro Pulpo, autotrasportatore. Marina Luzzi lo ha intervistato in Buongiorno Taranto.