«Del cordoglio e della solidarietà non ce ne facciamo più niente, siamo qui in sciopero non solo per protestare ma anche per proporre». Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della Cgil Taranto, lo ha ripetuto più volte durante il presidio che si è tenuto davanti alla Prefettura giovedì 11 aprile.
Un sit-in molto partecipato, che si inserisce nello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per rivendicare zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, il superamento della precarietà e un lavoro con diritti.
Uno sciopero di quattro ore, che assume un significato più amaro dopo la morte dei due operai di San Marzano di San Giuseppe: Angelo Cotugno, morto mentre lavorava sulla Talsano-Avetrana, la cosiddetta Regionale Otto, ma anche Mario Pisani, morto nella centrale idroelettrica in Val di Suviana.

Durante la mattinata le segreterie delle due organizzazioni sindacali sono state accolte dalla Prefetta di Taranto Paola Dessì, alla quale hanno presentato un documento programmatico. «La prefetta – ha spiegato D’Arcangelo – ha detto che si farà portatrice del nostro grido d’allarme e porterà il nostro documento al Governo».
Si tratta di un documento di quattro pagine in cui i sindacati hanno riportato le criticità riscontrate su diverse questioni. Problematiche nazionali che pesano particolarmente anche sul territorio ionico.
Il segretario generale Cgil Taranto è stato ospite di Marina Luzzi in Buongiorno Taranto. Ecco la sua intervista