L’edizione 2024 del “TEF – Taranto Eco Forum” ha preso ufficialmente iniziato. Il 23 e 24 maggio, nella sede del “Dipartimento jonico in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, torna nel capoluogo ionico il confronto su ambiente e innovazione che ha già assunto un ruolo di primaria importanza nello scenario nazionale.
L’evento, organizzato da Eurota ETS e RemTech Expo con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e in co-branding con il Comune di Taranto, avrà come main partner Eni e potrà contare su molti altri partner (come Edison Next e CTE Calliope), patrocini e sul sostegno diretto di diverse realtà che hanno creduto nel format che, sin dalla prima edizione del 2023, ha registrato numeri importanti che gli organizzatori ambiscono ad ampliare ulteriormente.
Protagonisti della prima giornata l’Università, il Porto e soprattutto le bonifiche
«A Taranto – ha raccontato Sergio Prete, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – stiamo modificando la visione del porto stesso e delle attività future cercando di intercettare le opportunità che la sostenibilità ambientale e l’energia stanno proponendo. Stiamo cercando di intercettare una serie di iniziative – ha spiegato Prete – che vanno dall’ospitare l’unico parco eolico offshore del Mediterraneo, ad iniziative di elettrificazione delle banchine per ridurre del tutto le emissioni delle navi, associata ai parchi fotovoltaici di produzione di energia al servizio del cold ironing».
Presente anche il generale Giuseppe Vadalà, commissario unico per realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento della normativa delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. «A livello nazionale – ha detto – per quello che riguarda il contenzioso più complesso, quello delle discariche abusive, ormai siamo in dirittura d’arrivo. Nel dicembre del 2025 finiremo e quindi finirà anche la procedura d’infrazione e soprattutto avremo raggiunto l’obiettivo del Pnrr perchè si utilizzano anche risorse del Pnrr. La Puglia – ha aggiunto – è già una di quelle regioni che abbiamo bonificato e messo in sicurezza rispetto agli obiettivi per le discariche abusive. Questo è un lavoro di sistema, non solo del commissario ma un lavoro nazionale degli enti territoriali e statali. Stiamo lavorando su altri obiettivi, soprattutto l’adeguamento della chiusura della discarica di Malagrotta a Roma e altri due siti, uno in Toscana e uno in Calabria. Purtroppo esigenze ancora ce ne sono e scontano i retaggi del passato. Ma per le bonifiche, facendo sistema, c’è la capacità di riuscire a fare bene e abbastanza velocemente». Vadalà ha ricordato «l’obiettivo vincolante di ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030. Servono gli impianti e gli impianti si stanno facendo un po’ in tutta Italia. La funzione dei commissari non vuole essere suppletiva ma è una figura che si affianca per far lavorare meglio il territorio»