Sabato primo giugno le “Archeoguide” del MArTA, Museo Archeologico di Taranto, avevano in media 11 anni. Si tratta di 120 studenti e studentesse della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto “Alessandro Volta”, che dopo un percorso di studio e conoscenza durato un anno, hanno raccontato a coetanei e visitatori, le bellezze della collezione del museo.
Tutto questo è frutto di una sorta di protocollo d’intesa firmato tra il MArTa e l’istituto “Volta”, che sancisce l’ingresso del Museo nel “Patto educativo di comunità territoriale” di cui la scuola è capofila. Un impegno comune nei confronti del contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica.
«L’iniziativa – ha spiegato la direttrice del Museo, Stella Falzone – rende i bambini partecipi all’interno del museo di attività a loro dedicate, attraverso questo contenitore “Archeobimbi”, pensato per i nostri piccoli fruitori. I bambini oltre a fare da guida ai loro coetanei e visitatori all’interno della collezione, allieteranno anche con un percorso musicale».
Nell’area della Temporary Art, infatti, 30 giovani orchestrali dell’Istituto Comprensivo si sono esibiti con una ensemble di chitarra, violini e flauto traverso, coordinati dalla professoressa Arianna La Taratara.
Gli altri studenti hanno guidato i visitatori lungo tutto il percorso espositivo del MArTA nei turni di visita dalle 9 alle 11, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19. Rinunciando evidentemente ad un sabato libero, ma in gioco c’era molto di più.
«È un progetto – ha spiegato la dirigente scolastica dell’Istituto “Volta”, Teresa Gargiulo – che abbiamo voluto elaborare dall’inizio dell’anno per favorire un approccio diverso ai ragazzi. Entrando dentro alle questioni della storia e della mitologia che è rappresentata dai reperti che abbiamo qui nel museo. Hanno potuto avere un segno tangibile della storia. È stato un approfondimento che è servito sicuramente a loro, ma adesso devono diventare protagonisti davanti ad un pubblico e raccontare ciò che hanno recepito. Insomma, una prima esperienza di ipotesi di orientamento alle scelte future».
Il percorso è inglobato nella didattica orientativa che favorisce lo svilupparsi delle propensioni degli studenti. I reperti che hanno studiato, al Museo e a scuola con le due professoresse di lettere, Antonia Spicoli e Simona Cito, possono essere divisi in 3 filoni: la figura della donna, sport e giochi, infine la musica.
Non è la prima volta che il Museo di Taranto si apre alle giovani generazioni, lo aveva fatto anche lo scorso anno con “Musica Fluida”, rassegna dedicata agli adolescenti. «Ci diversifichiamo – risponde Falzone – la cosa importante è coinvolgere tutti i target di pubblico. Alla fine noi vediamo che i bambini sono quelli che in questi ultimi mesi hanno proprio riempito, con nostra grande felicità, le sale del museo. Quindi è importante dedicare a loro delle attività specifiche»