Dalla mitilicoltura, agli asili nido, dal sostegno alle fasce più deboli alla casa dei riders, sono 24 i punti che la Cgil di Taranto ha elencato in una lettera aperta destinata ai candidati e alla candidata a sindaco di Taranto per le elezioni del 25 e 26 di maggio.
Un documento programmatico accompagnato da un appello chiaro «Tornate ai temi, alle vertenze, ai bisogni e alle povertà».
«Noi pensiamo – ha specificato il segretario generale di Cgil Taranto, Giovanni D’Arcangelo – che loro abbiano una grande opportunità in questa campagna elettorale: occuparsi dei problemi delle persone e della città. Vogliamo dare un approccio ideale concreto ai problemi e alle soluzioni».
Uno dei temi principali non poteva che essere il lavoro. Secondo i dati della Cgil di Taranto sono 100 le vertenze sindacali aperte sul territorio, tra le piccole e le grandi aziende.
«Vertenze – aggiunge D’Arcangelo – che sono ancora in sospeso. Ma abbiamo anche i problemi legati alle politiche sociali come il problema degli asili nido, a cui bisogna subito porre rimedio». Per la Cgil di Taranto solo il 20 per cento dei bimbi nella fascia 0-6 ha la possibilità di frequentare un nido comunale. Una platea che per il sindacato dovrebbe allargarsi al 33 per cento per centrare l’obiettivo minimo europeo. Cgil è convinta che vada affermato il principio di città educante, «che promuove – scrivono nel documento- il saper vivere insieme».
Poi c’è il tema dell’Adi, l’assistenza domiciliare integrata, che va garantita anche alle fasce più deboli e le politiche attive a favore delle famiglie più povere. Fascia in cui secondo i dati del sindacato sono 15 mila le famiglie monogenitoriali, spesso sostenute solo da donne.
«Abbiamo una emergenza sociale incredibile – afferma il segretario – e chiediamo un ruolo attivo del Comune. Le strutture che stanno nascendo sul territorio a vocazione sportiva servano per recuperare ragazzi a rischio di devianza o emarginazione sociale».
Nella lettera c’è spazio anche per le politiche industriali del territorio.
«Veniamo da anni – ha spiegato Giuseppe Romano, che ha la delega anche alle politiche industriali – di assoluta mancanza di relazioni con i cosiddetti corpi intermedi. In questi anni, i sindaci hanno detto tutto e il contrario di tutto. Abbiamo bisogno di chiarezza, perché questa comunità avrebbe anche diritto ad esprimere il proprio pensiero, a cominciare dalle lavoratrici e dai lavoratori».
Uno dei problemi della città è l’urbanistica, per questo Cgil vorrebbe un Pug, Piano Urbanistico Generale, più inclusivo e partecipato, volto alla riqualificazione di aree abbandonate e in degrado. Si parla anche di legalità e beni confiscati alla mafia.
«Chiediamo ai candidati di esprimersi sugli 82 beni confiscati e inseriti nelle competenze del Comune di Taranto che, dai dati forniti da Libera, non solo non sono stati riassegnati, ma neanche inseriti nel registro comunale».
Ai candidati è richiesto di confermare l’ordinanza che vieti l’esposizione al sole nelle ore più calde del periodo estivo. Cgil, insomma chiede garanzie per gli ultimi e non solo, per non dimenticare i riders, lavoratori degli appalti e anziani.