Ricordi pieni di dolore legano Boukare Ba, nigeriano di 22 anni, al mare. Per lui l’immensa distesa blu, raffigura il suo difficile viaggio che ha dovuto affrontare un anno fa per fuggire dal suo paese, arrivare in Italia e costruirsi un futuro migliore.
Ed è proprio Boukare, che oggi insieme agli altri rifugiati e richiedenti asilo del territorio, ha deciso di combattere la sua più grande paura. Una sfida che è riuscito a superare anche grazie all’iniziativa, organizzata dalla cooperativa I.S.O.L.A. in collaborazione con l’Associazione Plasticaqquà e rientra nel progetto LGNet3, per far conoscere le bellezze culturali e storiche nascoste nel nostro mare, come ha raccontato Davide Laporta, psicoterapeuta della cooperativa.
I beneficiari, in occasione della giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, si sono riuniti all’interno del parco Cimino e, raggiunte le rive del secondo seno del Mar Piccolo, hanno scoperto le ricchezze e la biodiversità che popola il mare nostrum.
«Un’ ecosistema marino delicato – ha detto Giuseppe Internò presidente dell’associazione Plasticaqquà- che va curato costantemente».
Una realtà attiva sul territorio dal 2013 che si occupa di tutela ambientale e monitoraggio dell’inquinamento marino, attraverso azioni di clean up e iniziative che coinvolgono i cittadini come l’ecolibreria che si trova all’interno del parco, un connubio tra cultura e sostenibilità che consente ai residenti di lasciare dieci bittiglie di plastica in cambio di un libro.
Attività che secondo Giacomo Mongelli, vice presidente dell’associazione, sono necessarie a salvaguardare le coste e le spiagge del capoluogo jonico.
Una giornata all’insegna dell’inclusione e della conoscenza che per Stefania Casamassima, mediatrice linguistica e interculturale delle Cooperativa «segna la fine di un percorso di crescita personale e sociale dei beneficiari».