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domenica 19 Ottobre 2025

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«Libera dal Mostro. Libera di scegliere il suo futuro. Libera di vivere». È così che molti commercianti e ristoratori della città vecchia di Taranto vorrebbero la loro città e per manifestarlo lo hanno scritto sulle locandine che hanno appeso all’esterno dei loro locali.

«Anche noi vorremmo dire basta, una volta per tutte e cercare di cambiare la visione della nostra città». Si chiama Gaetano Galliano, ma tutti lo chiamano zio Gaetano, ha un piccolo locale all’inizio di via Duomo e si è fatto promotore di questa iniziativa. «Siamo contro l’Aia e l’accordo di programma – raccontano – che vogliono approvare al Governo». La paura è di tornare indietro al 2012, quando la città prendeva consapevolezza e faticava ad immaginare un futuro. Ieri invece, mentre a Palazzo di Città si consumava il dramma politico e gli ambientalisti continuavano a manifestare le loro istanze, la città vecchia era piena di turisti. Una grande nave da crociera era attraccata nel porto e, complice la frescura del maestrale, in tanti si erano fermati a visitare i monumenti, il castello, il duomo e vicoli di Taranto vecchia. I tavoli di bar e ristoranti sembravano pieni del vociare allegro di lingue diverse.

«Siamo stanchi dei ricatti – spiega Emanuele Battista, proprietario del ristorante In Rada – stanchi di vedere questo territorio martoriato. Taranto ha tanto da offrire, ma non viene valorizzata a causa della forte industrializzazione che sembra captare ogni sforzo e ogni risorsa economica. Noi commercianti della città vecchia stiamo iniziando a notare un cambio di rotta tangibile, ma c’è bisogno di investire su questo centro storico, che ha bisogno di essere curato, di avere servizi da offrire non solo ai turisti, ma anche alla gente che lo abita. Sono carenze che qui si vivono da decenni e noi crediamo sia proprio a causa della forte industrializzazione».

I commercianti sono convinti che la città possa puntare sul settore turistico enogastronomico, facendo leva sulla cultura, dirottando qui le risorse importanti. In questo contesto «le dimissioni del sindaco Piero Bitetti – ha aggiunto Battista – sono motivo di incertezza. Una cosa è certa, questo non è il momento giusto per poterlo fare, perché è un momento decisivo per la città».

Dello stesso parere zio Gaetano che spiega: «Noi vorremmo una politica e un sindaco che abbiano il coraggio di stare con i cittadini, per quello che rientra nei loro poteri».