Potremmo delineare alcune mappe olfattive di Taranto, città che forse più di ogni altra risente della direzione dei venti nella percezione degli odori. Ci sono odori diffusi e odori localizzati, odori stabili e odori stagionali, e odori legati alle tradizioni popolari. Quando il vento è quello giusto, gli odori sgradevoli dell’industria cedono il posto ad altri odori. Il mare per primo, che pervade tutta la città, specie sul lungomare del Borgo e della città vecchia, oltre che lungo la costa Nord di San Vito, quel viale del Tramonto che è il nostro Mare d’Inverno. Nelle strade del centro, lungo le via commerciali prevale l’odore delle caffetterie, con il caffè e i croissant, che profumano intere strade, come la via Di Palma e la via D’Aquino con l’andirivieni dei vassoi dall’interno all’esterno dei sempre più numerosi dehors. Anche i supermarket producono odori riconoscibili, armai entrati nella nostra consuetudine olfattiva e percepibili sin dalla strada. Qui vi è tutto appiattito, risultato di una sommatoria di odori che produce ormai nell’abitante cittadino medio un effetto rassicurante, di luogo dove potranno essere soddisfatti bisogni primari, dove è sempre possibile concedersi qualche divagazione a carattere voluttuario, specie se in offerta speciale.
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