FREQUENZA 96.5 MHZ

sabato 25 Gennaio 2025

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sabato 25 Gennaio 2025

In una intervista esclusiva con Radio Cittadella, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, fa il punto sulla situazione politica della città spiegando: “Non smetto di lavorare per un PD più forte e plurale, che si occupi di Taranto innanzitutto, il resto è sempre rimediabile.”

1) Sindaco, lei ha dichiarato che è stato un anno politicamente turbolento, ci spieghi meglio il suo pensiero.

Abbiamo un programma amministrativo ardito, che gli elettori hanno ampiamente premiato. Abbiamo una grande responsabilità e bisogna correre per recuperare il tempo perduto, a favore degli interessi della città. E abbiamo anche una maggioranza che doveva fare esperienza ed omogeneizzarsi, ma certi errori politici vanno superati ormai. Partiti che sui grandi temi vanno in ordine sparso, gruppi consiliari a volte poco disciplinati, che indugiano in contenuti estranei a quel programma votato dai tarantini, singoli esponenti politici o consiliari che recano, spero involontariamente, ostacolo all’azione dell’Amministrazione comunale, forse per aspettative anche legittime, ecco queste situazioni non sono più tollerabili, occorre mettere ordine, rinnovare il patto elettorale, magari integrarlo ove necessario, e voltare definitivamente pagina. Dobbiamo tutti avere cura di Taranto, arrivano anni importanti, non bisogna avere l’ansia da prestazione.

2) Parliamo del Partito Democratico ionico e del suo rapporto con esso oggi.

Guardi, non mi stancherò mai di ripeterlo, è strano che ancora qualcuno nella nostra coalizione di centrosinistra non lo consideri a pieno: lo dico con grande rispetto, ma io faccio il sindaco, di tutti, per me viene prima la città, solo dopo, con lealtà e diligenza, vengono appartenenza e schemi di partito. In quel partito io ho i miei migliori amici, gente che in questi anni sta sacrificando tanto per il destino di Taranto, su tutti voglio citare e ringraziare l’onorevole Pagano. Poi ci sono anche alcune persone che, a mio modo di vedere, sbagliano se utilizzano il partito alla stregua di una rendita di posizione, senza mai lasciare spazio al nuovo e ai giovani, omettendo di mettere ogni giorno al primo posto le sorti delle amministrazioni locali, facendo sentire un sindaco a disagio, scarsamente sostenuto o fosse anche poco stimolato sulle cose da fare per i cittadini. Ecco, quella non è esattamente la mia idea di partito. Io non dovrei litigare con il mio partito per portare avanti iniziative dell’Ente civico su diritti civili, riconversione industriale, organizzazione della polizia locale o salvataggio di una società partecipata, solo per fare gli esempi più eclatanti di questi ultimi mesi. E vedo ancora troppa, immotivata, indulgenza verso alleati che fino ad oggi non si sono dimostrati puntualmente affidabili, sempre nella direzione degli interessi e della reputazione della città, si intende. Questo stato di cose non fa bene nemmeno a loro. Questo è il partito venuto fuori dall’ultimo congresso, ne ho parlato in maniera franca anche con la segretaria Elly Schlein, per la quale faccio sinceramente il tifo. Questo è l’allarme che lancio da qualche tempo verso gli iscritti e i militanti che si sentono progressisti, riformisti ed ecologisti della strada, non soltanto quella sinistra radicale, che troppo spesso se ne resta chiusa nei salotti. C’è un dibattito in questo momento nel Partito Democratico ionico, e questo è comunque un fatto positivo, pazienza se il sindaco e le sue prerogative diventano un capro espiatorio ogni due per tre. Tengo come tutti alla mia libertà, con la città come priorità. Ma come detto, riusciremo tutti insieme a fare chiarezza e a mettere ordine.

3) Come si vede Melucci riformista nel prossimo futuro e perché secondo lei tanto clamore intorno alla vicenda di Italia Viva?

Anche in questo caso, si è fatto un gran parlare, parla chiunque, anche chi non abbia un ruolo formale, si parla a sproposito anche nel bel mezzo di situazioni critiche dal punto di vista amministrativo, questo non fa bene né alla comunità del centrosinistra ionico né agli equilibri del Comune di Taranto. A me non interessano le scelte di Italia Viva, le eventuali intemperanze dei suoi consiglieri o i rapporti tra colleghi che si sentono già in campagna elettorale. Semmai, tutte le volte che la nostra maggioranza ha atteggiamenti confusi, per non dire altro, ho la responsabilità di trovare la maniera di salvaguardare la traiettoria dell’Amministrazione comunale e della città. E chi con un minimo di serietà riesce a supportare il programma per me resta un interlocutore, anche sporadicamente. Se vuole, è una considerazione amministrativa, prima che politica. Quello che succede ad altri livelli istituzionali è meno importante. Poi, se mi chiede se osservo con attenzione cosa accade al centro in questo Paese, le rispondo come rispondono ormai in tanti in tutta la Regione, che ritengo molto dipenderà nei prossimi mesi da come il Partito Democratico si comporterà nei confronti degli amministratori locali e della transizione giusta europea. Ma questo è un problema per chiunque a ogni latitudine, e non è una urgenza. Spero ancora che la soluzione si trovi dentro al Partito Democratico, non oltre esso.

4) Quindi, come dare una prospettiva solida alla maggioranza di Palazzo di Città?

Ho fiducia nell’operato e nel senso delle istituzioni del tavolo provinciale del centrosinistra, tutti sono rappresentati a dovere, non ci sono più alibi, vedrà che le cose troveranno la loro strada, d’altronde le motivazioni per essere sempre in fibrillazione sono troppo lontane e una debolezza degli Enti locali non giova a nessuno. Darò il mio contributo al Partito Democratico e ai nostri movimenti civici per una ritrovata stabilità e per dei lavori più sereni. Ma ora ricordiamoci di mettere al centro i cittadini e le loro istanze, la politica romana è altra cosa e, come detto, non sempre coincide con gli interessi di Taranto. La maggioranza di centrosinistra ha affermato di poter essere autosufficiente, misuriamola ancora una volta alla prova dei fatti. Per altro, in politica si può anche sbagliare, basta rinsavire e saper dimostrare una leale collaborazione, c’è un graduale spazio per chiunque in questi termini.

5) Cosa succede allora a Taranto in questo periodo?

Io vedo una continua e scientifica aggressione del centrodestra al governo, verso tutto ciò che di grande e positivo avevamo impostato per la rinascita della terra ionica. Dal Cis ai Giochi del Mediterraneo, dall’ex Ilva al Tecnopolo e ai fondi PNRR, e potrei proseguire un bel po’. Sarà desiderio di screditare la attuale classe dirigente locale? Ansia di prendere il timone di processi, progetti e investimenti? Magari il disegno di indebolire Melucci, Emiliano o chissà chi altro in vista delle future tornate elettorali? Non so spiegarmelo, lo trovo illogico in un Paese civile e moderno. L’ho detto e lo ribadisco, ci sarebbe spazio per crescere e fare buona politica per ciascuno. Io non danneggerei così la comunità. Certi esponenti che oggi colpiscono Taranto sono gli stessi che a suo tempo ostacolarono l’aeroporto o una sanità di eccellenza in riva allo Ionio, come oggi un nuovo stadio di calcio all’altezza della piazza. Speriamo la storia non si ripeta, speriamo che il territorio resti unito, lucido e fermo sulle proprie conquiste, come giustamente espresso di recente alla conferenza stampa della coalizione Ecosistema Taranto.

6) Ma certe cose non crede meritino uno sforzo ulteriore da parte dell’Amministrazione comunale?

Sicuramente, siamo impegnati a recuperare il ritardo amministrativo e le risorse post-covid, ad accelerare i cantieri e dare più spazio alle istanze dei singoli quartieri, ad ampliare la pianta organica e riformare le nostre società partecipate. Direi che il problema più sentito sia quello della raccolta dei rifiuti, ma sono certo che da fine anno cambierà tutto in meglio, chiedo ai cittadini un po’ di pazienza, maggior rispetto delle regole e tanto amore per Taranto.

7) Cosa aspettarsi alla ripresa dei lavori dopo il Ferragosto?

Normalità. Per quanto mi riguarda ci aspettano la settimana di SailGP, la partecipazione per il PUG, le celebrazioni per il Centenario della Provincia ionica, il cantiere per le facciate di Palazzo Archita, l’allestimento dei nuovi bus di Kyma Mobilità e Ctp, la revisione del piano per la raccolta differenziata, e molto altro. Insomma, vita reale, fuori dalla bolla politica, che forse interessa relativamente alla comunità. E per questo mi piacerà raccogliere giovani e simpatizzanti per riprendere quella politica da strada di cui parlavo, quella che fa davvero bene alla città.