Nel pomeriggio di mercoledì 31 gennaio il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge a sostegno delle imprese dell’indotto che al 31 dicembre 2023 attendono pagamenti da Acciaierie d’Italia, secondo dati forniti dalle associazioni di categoria, pari a 140 milioni di euro.
Il decreto dal titolo “Disposizioni urgenti a tutela dell’indotto delle grandi imprese in stato di insolvenza ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria”, è composto da 5 articoli e prevede che le aziende con almeno il 70% di fatturato degli ultimi due anni con committente aziende considerate strategiche come Acciaierie d’Italia possano ottenere, attraverso un fondo di garanzia, un credito bancario dell’80% e solo in taluni casi, anche del 90% senza istruttorie particolari.
Soldi che andranno restituiti ma pagando il 50% degli interessi, l’altro 50% lo coprirà lo Stato. Inoltre prededuzione, cioè priorità assoluta, per gli istituti bancari che decideranno di acquisire i crediti certificati delle aziende dell’indotto. Ulteriori misure sono previste anche per la cassa integrazione.
Un decreto che sulle prime ha lasciato scontente le associazioni di categoria che non vogliono prestiti ma cessione del credito. Ospite di Buongiorno Taranto, il presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma ha svelato di aver ricevuto una telefonata di rassicurazioni sulla possibilità di cessione dei crediti nella tarda serata di ieri dal ministro Urso. Queste le sue parole.