C’è anche Taranto, con la sua Città vecchia, nell’opera prima di Giuseppe Quaranta, giovane scrittore di san Marzano di san Giuseppe, psichiatra di professione a Pisa, finalista al Premio Italo Calvino 2023 con “La sindrome di Ræbenson”. Un libro affascinante e difficilmente classificabile e proprio per questo amato da critica e lettori.
La storia è quella di Antonio Deltito, uno psichiatra con un improvviso disturbo psichico che comincia ad affliggerlo. Una serie di amnesie, un’alterazione nella visione dei colori, e sbalzi umorali gravissimi, sono solo i primi segni di un declino inarrestabile che porterà alla frammentazione della sua mente in «pezzi di vetro, scintillanti e amorfi». Durante uno dei molti ricoveri ospedalieri, però, Deltito fa una rivelazione: dice di sapere esattamente cosa lo affligge, ovvero la sindrome di Ræbenson, un disturbo che non compare in nessuna classificazione diagnostica, e sulle cui tracce, a detta dello psichiatra stesso, ci sono da tempo degli studiosi, i ræbensonologi, che hanno a cuore soprattutto che la malattia rimanga celata agli occhi del mondo: chi ne soffre sarebbe infatti incapace di morire di morte naturale. Marina Luzzi lo ha intervistato in Buongiorno Taranto