FREQUENZA 96.5 MHZ

giovedì 12 Settembre 2024

FREQUENZA 96.500 MHZ

giovedì 12 Settembre 2024

“L’intuizione del nostro segretario nazionale Antonio Tajani, che ha lanciato l’iniziativa “Estate in carcere”, è stata quanto mai giusta perché le condizioni di vivibilità all’interno della casa circondariale di Taranto sono scarsissime”. Così l’on Vito De Palma di Forza Italia, a margine della visita di oggi al carcere di Taranto assieme al consigliere regionale Massimiliano Di Cuia, al consigliere provinciale Raffaele Gentile e altri dirigenti locali del partito. Hanno visitato la struttura e incontrato direttore della casa circondariale, i sindacati di polizia penitenziaria. “Le criticità -ha aggiunto- non sono certamente ascrivibili alla direzione del carcere, che sta facendo un ottimo lavoro. Ma le condizioni, soprattutto in alcune zone del carcere, sono letteralmente disumane. La struttura di Taranto può ospitare 500 detenuti, ma attualmente ce ne sono quasi mille: una situazione che espone a rischi gli operatori penitenziari e impedisce ai detenuti di scontare la pena in modo civile. Sono problemi serissimi -ha concluso De Palma- che sottoporrò già oggi stesso al viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, unitamente all’urgenza di procedere al potenziamento del personale in servizio, affinché siano inseriti tra le urgenze dell’agenda di lavoro”.

Il servizio di Valentina Castellaneta

“Oggi abbiamo constatato che c’è un gravissimo problema infrastrutturale che rende la pena a dir poco inumana”, ha commentato Massimiliano Di Cuia. “Abbiamo fotografato una situazione estremamente delicata in cui è compromessa la funzione educativa della pena. All’interno del carcere si svolgono diverse attività scolastiche e formative e di questo ci complimentiamo con la direzione. Ma i problemi restano e chi ha il potere di intervenire deve farlo con la massima celerità. Struttura fatiscente, assenza di docce, niente aria condizionata, 5-6 detenuti in una cella con un bagno solo utilizzato anche come cucina: sono solo alcuni dei disagi quotidiani che, tra l’altro, pongono in rilievo anche un problema di natura sanitaria”.

Il Sindacato della polizia penitenziaria Sappe, intanto, ha denunciato le difficoltà con l’Als di Taranto. Tra il 29 e il 31 di agosto un detenuto è stato ricoverato per accertamenti al pronto soccorso del Ss Annunziata per circa 30 ore, fermo nello spazio del pronto soccorso fino alla mattina. Accanto a lui le guardie che lo piantonavano, ” nel normale caos che si crea in un pronto soccorso, senza alcuna possibilità di effettivo controllo della situazione”. Per il Sappe in queste emergenze il presidio di emergenza – urgenza dovrebbe dotarsi di una stanza apposita, non solo per la sicurezza degli altri pazienti, ma anche per la privaci del detenuto, ammanettato e in situazione di privazione della sua libertà. Marina Luzzi in Buongiorno Taranto ha intervistato Vito Ferrara, segretario provinciale Sappe.

Intanto l’Asl ha risposto al Sappe, con una dichiarazione del direttore del pronto soccorso il dottor Giuseppe Turco

“In risposta a […], il paziente giunto in Pronto Soccorso il giorno 29 agosto 2024 alle ore 21:46 e dimesso il 31 agosto alle ore 05:39, trattato per Fibrillazione Atriale Parossistica in diabetico e iperteso con riscontro di stato anemico e iponatriemia, trattato con antiaritmici come da protocollo cardiologico, è rimasto in osservazione presso il nostro MECAU per garantirgli la massima sicurezza, in quanto la terapia somministrata necessita di monitoraggio elettrocardiografico h24 e osservazione diretta medico-infermieristica.  

Impossibilitati a datare l’esordio dell’aritmia cardiaca, è stato dimesso su indicazione cardiologica.

Il tutto al solo fine di salvaguardare lo stato di benessere del paziente che, per quanto sopra detto, non poteva rimanere in osservazione nella cella sita a quarto piano del presidio Santissima Annunziata che non consente la costante supervisione medico-infermieristica, così come avvenuto nel nostro MECAU.

Colgo l’occasione per ribadire che continueremo con la fattiva collaborazione di sempre, privilegiando, per quanto possibile, i pazienti provenienti dalla Casa Circondariale di Taranto”.