Marcella Chillo è una mamma con un contratto part-time e si dice preoccupata per la diminuzione delle ore di permesso da 104 a 48. Con un partime sono solo due ore e mezzo di permesso al mese sono pochissime con una bimba piccola.
Marcella è una dei 400 lavoratori, molti di più se si aggiungono gli interinali, del call center Network Contacts per i quali, a partire dal 2025, cambierà il contratto. Per i sindacati si tratta di una storia di dumping contrattuale, un peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti, che ieri erano in sit-in davanti alla sede tarantina dell’azienda, per una manifestazione organizzata da Slc Cgil, Fistel Cisl e Ugl, supportati da Uilcom e Usb.
Una vicenda iniziata a giugno, quando l’associazione datoriale Assocontact (di cui fa parte Network Contacts) ha deciso di recedere dal contratto delle telecomunicazioni e approdare verso un altro tipo di accordo, sottoscritto solo con la Cisal. Un gioco al ribasso per i sindacati, in cui a i dipendenti rischiano di perdere diritti e salario, ma soprattutto un rischio per un territorio come quello tarantino dove esistono delle aziende virtuose come hanno sottolineato i sindacati.