«Abbiamo sentito quest’anno di non poter rimanere in silenzio su quello che sta accadendo a Gaza, sarà tema centrale dello Human Pride del 7 giugno». Mary Fontanella una delle portavoce del collettivo Human Pride di Taranto, che si occupa di diritti e della lotta ad ogni tipo di discriminazione o violenza.
«Cerchiamo – ha aggiunto Fontanella – nel nostro piccolo di essere una cassa di risonanza per la tragedia mondiale che si sta consumando in Palestina, non vogliamo che se ne parli tra 20 anni, pentendoci di non aver agito. Vogliamo che se ne parli oggi e che si prendano dei provvedimenti per salvare vite».
Il corteo, patrocinato dal Csv di Taranto, prenderà il via da Piazza della Vittoria alle 18, per poi snodarsi per il Borgo e la città vecchia, tra musica, balli, colori e interventi. Madrine della parata le Karma B e un atteso ritorno per l’avvocata dei diritti civili Caty La Torre.
«Non si tratta – ha spiegato Miki Formisano, portavoce del collettivo- solo di un’avvocata e due artiste, ma sono tre grandissime attiviste. Il corteo passerà il Ponte Girevole, la discesa Vasto per arrivare poi a Spazioporto dove ci sarà uno spettacolo grandioso offerto da Human Pride, il culmine di un percorso durato un anno di sensibilizzazione e integrazione a favore dei diritti umani. Speriamo che le persone che non conoscono i temi legati ai diritti civili, che sono intersezionali e riguardano tutti, si avvicinino al nostro mondo per una contaminazione delle cose belle».
Il mese di giugno, come ormai tradizione è il mese dedicato ai Pride, letteralmente una manifestazione pubblica aperta a tutti, per celebrare l’accettazione sociale e l’auto-accettazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, asessuali, non-binarie, intersessuali e queer, dei relativi diritti civili e legali.
«Ci sono ancora tanti pregiudizi – ha aggiunto Formisano – si pensa che i Pride siano dei circhi, ma i Pride nascono proprio per difendere e conquistare i diritti che riguardano tutti, anche chi lavora e pensa di essere al sicuro. Il lavoro è un diritto che va difeso e noi parleremo a tutti. Viviamo in un mondo dove niente deve essere dato per scontato. Qualche giorno fa a Roma sono state picchiate e derubate tre donne transgender, in pieno centro, sotto gli occhi indifferenti di tutti. Una bambina di 14 anni è stata uccisa perché non si fa educazione all’affettività nelle scuole. C’è tanto da fare per creare una società migliore e più inclusiva».
Anche per questo a Taranto lo Human Pride allarga i suoi confini. «Si tratta – ha spiegato Fontanella – di un progetto di lotta intersezionale pacifica a sostegno dei diritti di tutte le minoranze inascoltate.
Non ci limitiamo solamente alle tematiche della comunità Lgbtqia+, ma anche di abilismo, e quindi di lotta alle discriminazioni delle persone disabili, ci occupiamo di violenza di genere e violenza sulle donne, ci occupiamo di immigrazione. Ci occupiamo dei diritti di qualsiasi fascia non sia ancora protetta legislativamente».
Un percorso durato un anno dunque in cui il collettivo ha provato a promuovere nel territorio tarantino la cultura dell’integrazione, con dei momenti dedicati sia a libri che a film.
«Siamo stati nelle feste di provincia – ha raccontato Lisa Assenza – promuovendo la salute e somministrando dei testi di autodiagnosi per la prevenzione dell’Hiv e delle malattie sessualmente trasmesse. Siamo stati anche nelle scuole per un confronto con i più giovani per costruire un futuro inclusivo e di uguaglianza».