Un tarantino di 45 anni è stato arrestato dalla Polizia Postale perché custodiva in un cloud una memoria virtuale utilizzata per computer e smartphone, e diffondeva foto e video a contenuto pedopornografico. Sono state trovate immagini che ritraevano minorenni in atti sessuali espliciti con adulti. Sul cloud, sequestrato, è stato trovato un link per l’accesso a cartelle a contenuto pedopornografico la cui fruizione era consentita pubblicamente, senza password, per diffondere maggiormente i files. Il provvedimento è scaturito da una complessa attività investigativa della polizia postale di Foggia, diretta inizialmente dalla Procura di Bari. Da qui la perquisizione nei confronti del 45enne. Poi le indagini sono state affidate alla procura di Lecce, che ha disposto l’arresto.
Il web con le sue bellezze ed i suoi pericoli. Terreno fertile per depravati. Luogo virtuale nel quale le insidie ed i pericoli sono molti. Occorre tenere sempre alta la guardia, contattare la Polizia ed in particolare la Polizia Postale se ci rendiamo conto che c’è qualcosa che non va.
Le immagini contenute nel cloud, in particolare, riguardavano anche bambini molto piccoli ripresi in atti sessuali con adulti ed erano a disposizione di altri utenti. Abbiamo intervistato la dott.ssa Ida Tammaccaro, dirigente del compartimento polizia postale e comunicazioni della Puglia.
Quali sono i pericoli della rete?
“La rete è un luogo enorme dove navigano tantissimi utenti, persone con fisionomie differenti facilmente occultabili dietro apparenze che possono ingannare. Il consiglio agli adolescenti che hanno in mano gli smartphone è quello di essere molto cauti, non fornire mai proprie immagini nè le proprie informazioni personali. Essere attenti alle persone dalle quali si è contattati, che spesso simulano anche innamoramenti per farsi mandare immagini sempre più spinte, e le immagini che arrivano sulla rete escono dal dominio personale; ciò significa che non possiamo essere certi della destinazione finale né del fatto che la persona alla quale le consegniamo le tenga per sé. Quindi il rischio è duplice, possono arrivare a chi adesca e a chi può consultarle. Ai genitori dico siate attenti a quello che fanno i vostri figli e di non date loro cellulari in mano quando sono troppo piccoli per capire”.
Quanto è diffuso questo fenomeno?
“La nostra esperienza quotidiana che ci porta a sorvegliare ogni giorno la rete ci dice che è un fenomeno diffuso, che esiste tra gli adolescenti. Noi raccogliamo tutte le segnalazioni che ci arrivano sia dalla agenzie internazionali che dai singoli utenti che ci contattano tramite il portale della Polizia di Stato, in particolare della specialità della Polizia Postale che è il Commissariato online, quindi bisogna davvero stare molto attenti”